UNA TELEFONATA ALLUNGA LA VITA...
Era la fine dei non
molto lontani anni ottanta e l' estate infuriava con
il suo caldo opprimente. Come consuetudine i ragazzini
del paese dopo un veloce pranzo si ritrovavano tutti in piazza, scarpette ai piedi
e pallone alla mano pronti a raggiungere "S. Siritt&"
per un intero pomeriggio dietro ad un pallone. Ma quel giorno infuocato dal
sole nessuno si mosse verso il campo da gioco, tutti prendevano fiato all' ombra di vie delle Mandre, seduti su quelle scalette
che da sempre sono teatro di spensierate serate d' Agosto. Ma oltre al caldo la
cosa che pativano di più i giovani fontanari era la
mancanza del mitico "Bar Tonino", che in quel periodo chiudeva i
battenti per alcuni anni. In quell' afa pomeridiana niente sarebbe stato più ambito di un succo
dissetante. Come nel più classico dei miraggi spuntò in quel frangente dietro
la fontana il camion della frutta, fermandosi proprio
davanti ai fanciulli stretti dalla morsa della sete e della privazione .L' assortimento
era completo, come recitava la propaganda che il venditore urlava attraverso l' altoparlante; ma la merce che attirava gli occhi di tutti
i giovani famelici erano rosse e succose pesche. Tra loro e il paradiso c'
erano solo due cose: il fruttivendolo e i portafogli vuoti! Ma
fu qui che il fato venne di nuovo in loro aiuto. Il commerciante, infatti, non
disponendo a quei tempi ancora di un
telefono cellulare, si servì della cabina telefonica pubblica per instaurare
una lunga conversazione telefonica con la sua consorte. Quella lunga
chiacchierata gli costò caro, perché ai giovani scugnizzi bastò un solo e
unisono sguardo, non ci fu bisogno neanche di una sola parola. Come leoni nella
erba alta si mossero al riparo dello sguardo della loro preda e con mani
piccole ma rapide trasferirono su di loro molto del carico dell' ambulante; poi
come un reggimento che batte in ritirata si inerpicarono per i vicoli del paese
sotto il peso del loro bottino. La maggior parte di loro si era
dedicata a frutta di piccola pezzatura, solo un ragazzo, quello più piccolo,
arrancava sotto il peso di una grossa anguria, preda tanto difficile
quanto succulenta. Quel pomeriggio i ragazzi fontanari commisero un' azione poco edificante, ma riuscirono a placare l'
arsura e soprattutto il senso di negazione. Sembrava loro che non sarebbero
riusciti a superare quel tremendo pomeriggio, invece, come recitava una spot di quegli anni, una telefonata allunga la vita!
Un
racconto Fontanaro di Vincmari