Un’amicizia eterna
Mi piace iniziare il nuovo anno con una storia di tanto tempo fa quando ancora l’amicizia era un valore e non una parola senza significato. Angelo ed Augusto erano due bambini dai capelli rossi e dall’aspetto birichino, amavano rincorrere tutti gli animali del pollaio e nascondersi nei posti più impensati per non prenderle; crescendo i loro divertimenti cambiarono. Le sere d’inverno in Abruzzo, a 1300 metri, sono molto fredde e la gente amava riunirsi per sconfiggere il gelo e la solitudine; mentre le donne si ritrovavano a filare e ricamare al caldo della stalla e raccontavano storie più o meno scherzose di tempi andati, gli uomini bèh…. gli uomini preferivano la cantina di Leonora, dove davanti ad un bicchiere di vino e ad un mazzo di carte, si scambiavano “opinioni”. Ma i nostri amici no, loro avevano un passatempo particolare: quando i papà erano andati a dormire, Augusto prendeva i vecchi sci e andava a casa dell’amico il quale, dopo il segnale convenuto, si muniva anche lui degli attrezzi del mestiere e lo raggiungeva per le più divertenti scivolate dalla ”Fontevecchia “ in giù. Tornato a casa, Angelo, si toglieva le scarpe sperando di non essere sentito ma al mattino le ritrovava colme di carta ed asciutte. Ah, le mamme se non ci fossero bisognerebbe inventarle! Gli anni passarono e le loro strade si divisero, sia per la guerra che per il lavoro, ma ogni volta che si ritrovavano era sempre bello e la lontananza non aveva cambiato i loro cuori. I due amici invecchiarono ed il primo ad andarsene fu Augusto ma l’altro non lo seppe mai: i figli non volevano dargli questo dolore; poi dopo qualche anno fu la volta di Angelo. Se ne andò in una notte d’inverno in un paese lontano dal suo ma a me piace pensare che, giunto dall’altra parte, abbia trovato l’amico pronto a dirgli: “Allora, andiamo a sciare?”
(Marianna Lucantonio)