17 GENNAIO – SANT’ANTONIO ABATE
Alla Fonte anni fa era usanza
onorare Sant’Antonio Abate con suoni e canti, girando
tutto il paese. La gente partecipava entusiasta e ci offriva tutto ciò che
poteva. Un anno decidemmo di portare i festeggiamenti a San Martino D’Ocre; ovviamente
volevamo fare bella figura e quindi la preparazione fu molto lunga. Ci serviva
un Saio Francescano che, non ricordo come, fortunatamente riuscimmo a recuperare
come pure un asinello che gentilmente ci fu offerto da zio Pasqualuccio.
Partimmo ben presto alla volta di San Martino a piedi e con quasi 30 centimetri di neve. Una volta arrivati preparammo subito l’asino e vestimmo
Anselmo da frate con il suo bel saio e lo mettemmo sul dorso dell’asino. Iniziammo
quindi il nostro giro per le strade del paese intonando i nostri canti, mentre
io suonavo la fisarmonica. La filastrocca di
Sant’Antonio così recitava: “Sant’Antonio di Gennaro poca paglia al pagliaio,
poca paglia e poco fieno Sant’Antonio pellegrin; era lui di lunga vita quando
si fece eremita; quando andava nel deserto di ciliegio era coperto; se mi dai
un salame lo voglio lungo lo voglio sano…”. Ovviamente tutto era cantato
in dialetto Fontanaro. La gente correva tutta fuori dalle
case, veniva dietro di noi offrendoci vino, salame, uova e pezzi di prosciutto.
Anselmo, ops Sant’Antonio, di vino ne bevette tanto ma veramente tanto che la
sua mano oramai non benediceva più la
gente. Ad un certo punto Sant’Antonio
stanco ed ebbro cadde per terra con l’applauso divertito di tutta la gente. Riuscimmo tuttavia a
terminare il giro del paese con Sant’Antonio a piedi. A tarda sera, quasi tutti
ubriachi, ripartimmo per tornare alla Fonte affrontando ancora una volta la
strada in mezzo alla neve ma, se pur stanchi, carichi di entusiasmo
per la splendida giornata passata. Mi fa piacere ricordare che pur
attraversando una serie di peripezie quel giorno rimarrà sempre nei nostri
cuori. Un giorno da ricordare! Un giorno da incorniciare. Grazie cari amici:
ovunque voi siate vi ricorderò sempre con tanto affetto e
simpatia. Grazie Alfredo, Silvio, Pasqualino, Italo,
Giulio, Roberto, Gino, Mario, Fulvio, Pasqualino Rosa, Anselmo, Sabatino
e…grazie anche a te, piccolo ma grande San Martino.
(Ricordo di Raffaele
D’Ascenzo)