Il
perdono
Era
una fredda mattina d'inverno, d’un lungo e buio
inverno di guerra e nella vecchia casa che aveva visto tante generazioni
erano rimasti soli Mariannina, Raffaele e la nuora con i bambini; gli uomini,
quelli validi, erano al fronte o chissà dove a combattere una guerra
sconosciuta e inutile. Ad un tratto Mariannina senti
bussare, spaventata andò ad aprire: era il suo secondo figlio che era scappato
chissà come dai tedeschi e le chiedeva di nasconderlo. Nulla è impossibile per
una madre e lei lo nascose. Ma
qualcuno aveva visto e lo denunziò forse per rabbia o per dolore o per invidia
chissà. E cosi il giovane fu costretto nuovamente a
fuggire a nascondersi. La mamma tornò, con la morte nel cuore, alla vita di
sempre. Una notte qualcuno bussò nuovamente alla sua porta: era il delatore, la
implorava di andare a casa sua, la nuora stava per partorire e il parto si
presentava difficile. Mamma Mariannina sentì il sangue ribollire nelle vene ma
sentì anche come qualcosa che la spingeva e dopo aver avvisato il marito andò. Tornò solo a mattino inoltrato, tutto si era risolto per il
meglio. Ad aspettarla trovò Raffaele con una carezza ed una tazza di
"caffè" caldo e la giovane nuora con una domanda: "Perché lo hai
fatto?". La sua risposta fu una breve frase, tutta condensata in un sorriso:
"perché la vita deve andare avanti".
(Marianna Lucantonio)