IL GIGANTE

E’ una storia che nemmeno io ricordo dove ho sentito, forse l'ho letta su di un libro di scuola ma comunque è un omaggio alla mia terra, tanto cara e tanto lontana.

Il gigante d’Abruzzo era un uomo particolare, in lui convergevano due qualità: la bontà e l’altezza, una direttamente proporzionata all’altra. Nessuno sapeva il suo nome, per tutti era il gigante, noto per la sua forza, la sua disponibilità ed il suo buon cuore. Non si sapeva da dove venisse né quanti anni avesse, ma era certo che viveva lì su quelle montagne da tempo immemorabile. A lui ricorrevano tutti nei momenti del bisogno: vecchi, fanciulli, uomini e donne ed egli li accontentava sempre: gli insegnava a costruire case ben più comode delle povere capanne dove vivevano, le cosiddette “ pagliare”, li aiutava nei campi e nell’allevamento, era arrivato addirittura ad amministrare la giustizia in quella comunità tanto semplice. Non chiedeva nulla per i suoi servigi: l’unica sua gioia era trastullarsi con i bimbi della gente del luogo per i quali inventava sempre nuovi giochi. Un anno ci fu una grande carestia e le persone morivano di fame come le mosche, ma il gigante si attivò, valicò monti, guadò fiumi e riuscì a trovare il cibo per quella brava gente e a salvare quella popolazione a lui tanto cara, in tal modo il loro legame divenne indissolubile. Eppure c’era un nemico contro il quale nemmeno lui, con tutta la sua forza e la sua bontà, poteva far nulla ed era la morte, comune a tutti gli esseri viventi. Il gigante infatti diventava sempre più vecchio e più stanco ma non per questo meno amato e rispettato, allora volle dare a tutti un ultimo segno del suo affetto: chiese al buon Dio che, immediatamente dopo la sua morte, il suo corpo fosse trasformato in montagna in modo da poter restare sempre con loro e proteggerli ancora e così fu: Egli si mutò in un “Gran Sasso”. Si coprì di piante e fiori in primavera e di nevi perenni in inverno. Ed è la stessa la montagna che per chi viene dal mare, sembra una persona addormentata, il simbolo delle genti d’Abruzzo.

(Marianna Lucantonio)