10 mucche fuorilegge!
Nella Fonte rurale del tempo che fu i bambini dovevano ben presto aiutare la propria famiglia nei lavori di campagna e nell’accudire gli animali. Avevo non più di dodici anni quando, insieme al coetaneo Placidino e a Gemma, più grande di noi, avevamo il compito di portare al pascolo le mucche, ben diciassette, di tante famiglie del paese. Sostavamo nei pressi del vecchio lago di trio, all’ara dei frati, quando lo spirito giocondo dell’età ci distrasse dal nostro dovere. Due severi guardaboschi della caserma di Fossa si avvicinarono facendoci notare che dieci vacche avevano superato “il vincolo” (confine) con le terre private di Rocca di Cambio. Gemma provò a giustificarsi, ma i due irremovibili gendarmi stilarono una super contravvenzione di ben 120 lire! Appena udito l’ammontare Gemma minacciò di buttarsi nel pozzo di Daniele che era sulla strada del ritorno ma neppure ciò impietosì i tutori della Legge che chiesero alla ragazza di declinare le proprie generalità: “Mi chiamo Gemma, che non ci fossi mai nata!” esclamò la sventurata in preda alla disperazione. Imperturbabile l’estensore verbalizzò Gemma Chenoncifossimainata per il nome e cognome del trasgressore!! A sera con lo sconforto nel cuore tornammo alla Fonte, ma io per la paura non mangiai e andai direttamente a dormire da zia Mariuccia. Dopo un vano e maldestro tentativo di ammorbidire i Forestali nella loro caserma di Fossa con un’offerta di formaggi e salumi locali, le nostre famiglie si trovarono costrette ognuna a vendere la propria mucca per poter saldare il debito. Oggi possiamo sorridere nel ricordare questo episodio, ma i grandi sacrifici dei nostri cari sono le robuste fondamenta su cui abbiamo costruito una vita onesta.
(Giacomina D’Ascenzo)