FONTE… DI VITA
Fonteavignone, un paese
che non dimentica la sua nascita. Nel corso degli anni parte del suo nome è
stata cambiata: Fonte Barili, Fonte Varili, Fonte
Avignone, Fontavignone, ma la radice, la vera essenza è rimasta la stessa. Già,
quella fonte che sgorga incessante e dona acqua di sorgente ormai da secoli,
tanto da meritarsi il nome di "vecchia". Infatti, sono trascorsi più
di due millenni da quando un gruppo di uomini decise
di costruire per la prima volta delle abitazioni in quella zona, proprio per
sfruttare questo generoso dono che la natura aveva concesso. Proprio così,
perché prima dei fontanari, di questa sorgente ne beneficiavano gli abitanti di
Frustenias, antico borgo romano dalle cui ceneri sorse poi Fonteavignone. Dopo duemila anni la Fontevecchia è
ancora lì a elargire il bene più prezioso e non si è
fermata mai, neanche nei periodi più secchi, da che memoria d' uomo ricordi.
Questa primavera poi è tornata a vivere splendori che eravamo
abituati a sentire solo attraverso le leggende. L' inverno storicamente nevoso
ha fatto si che ai primi caldi tutti gli invasi delle
montagne circostanti venissero colmati nella propria interezza, trasformandosi
in giganteschi serbatoi per le falde acquifere sotterranee. Sono ormai diversi
giorni che la Fontevecchia canta a pieni polmoni la sua perenne canzone; tanta
portata non si era mai vista, fino al punto che l' acqua
non può essere contenuta neanche nell' ultima vasca e trasborda abbondantemente
formando un copioso ruscello che giunge fino alla "Vicenna".
Tanta abbondanza non riguarda solo l' antica fontana,
ma tutta la vena acquifera corrispondente; anche il Pozzo Comune, infatti, ha
raggiunto un livello impressionante, come del resto "u Puzz& i
Daniel&". L' acqua è tornata a zampillare
dal suolo anche in numerosi terreni che si trovano lungo questa falda che va dall' Aia dei Frati fino alle Grotte di Stiffe,
proprio come ci avevano narrato più volte i nostri nonni. Un leggero effluvio
acqueo è tornato a bagnare anche un leggendario luogo, ormai arso da tempo immemorabile, cioè il Lago di Trio. Questa primavera 2005 ha riportato Fonteavignone a vivere
sensazioni ormai perse nel tempo, ma d’altronde si sa, questo è un paese che
non dimentica la sua nascita.
Un racconto fontanaro di Vincmari.