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Il « bire bartoy »….gira la barcola

 

Nella  regione dove abito, il « bire bartoy » era il nome dato al fusello usato dalle ragazze per filare la lana delle pecore che avevano in guardia. Il fusello è in realtà un pezzo di legno aguzzato alle due estremità che serviva per un gioco molto popolare. Il fusello era messo per terra, o su una zeppa di legno. Lo si picchiava con un bastone curvo all’estremità come una mazza da hockey, per farlo saltare e poi ribatterlo al volo per spedirlo il più lontano possibile su bersagli posti intorno… evidentemente c’erano scommesse. Il gioco aveva molte varianti; quella che faceva guadagnare più punti era il ritorno allo speditore, primo che il fusello toccasse terra. Le scommesse dei pecorai erano composte da oggetti che fabbricavano loro stessi: calze e pantofole di lana di pecora… a volte un pesce o un taglio di selvaggina e, di rado, trampoli usati per spostarsi nelle paludi o un cappotto di pelle di pecore. Certe partite erano tanto accanite che qualche pecoraio perdeva il suo gregge, ritrovandolo poi lontano che brucava la raccolta in un campo altrui; le liti erano forti ma  tutto finiva sempre bene. Le partite erano anche organizzate dopo l’ufficio della domenica, sul piazzale davanti al bar del comune e i perdenti pagavano da bere a tutti. Si giocava anche a « bire bartoy » nelle scuole e nei seminari, ma siccome gli incidenti accadevano troppo spesso, i maestri e direttori chiesero la soppressione nei luoghi pubblici. La moda dei barili ha contribuito a farlo sparire, si dice che il  generale inglese Wellington avesse portato questo gioco, ancora oggi molto popolare, nel suo paese dando vita poi al golf e al cricket,  giochi che hanno molto similitudini con la pratica dei barili.

(Enzo Lucantonio – Francia)